LEONARDO DA VINCI SCRITTORE
Mentre faceva osservazioni
scientifiche e naturali Leonardo
da Vinci ha scritto anche
numerose fiabe. qui puoi
leggerne alcune.
IL MUGNAIO E L'ASINO
Un tale voleva dimostrare di
essere già stato altre volte in
questo mondo, e per avvalorare
la sua affermazione citava il
filosofo Pitagora; ma un altro,
interrompendolo di continuo, non
gli lasciava finire il discorso.
Allora il primo disse all'altro:
- E a dimostrazione di esserci
stato altre volte, mi ricordo
che tu, nella vita precedente
eri un mugnaio. -
Allora l'altro, sentendosi
mordere da quelle parole, gli
rispose:
- E' vero. Hai ragione. Quello
che ora tu mi dici, mi fa
ricordare che eri proprio tu
quell'asino che portava la
farina al mio mulino.
I
DUE STRUZZI
I due giovani struzzi erano
disperati.
Ogni volta che si mettevano a
covare le uova, il peso del loro
corpo le rompeva.
Un giorno decisero di andare a
chiedere consiglio ai loro
genitori che abitavano
dall'altra parte del del
deserto.
Corsero per molti giorni e molte
notti, e finalmente arrivarono
al nido della vecchia madre.
- Madre - dissero - siamo venuti
a chiederti come possiamo fare
per covare le uova. Ogni volta
che ci proviamo si rompono. -
La madre li ascoltò, poi
rispose:
- Ci vuole un altro calore. -
- E quale? - domandarono gli
struzzi.
- Il calore del cuore. Voi
dovete guardare la vostre uova
con amore, pensando alla
creatura che ci dorme dentro; lo
sguardo e la pazienza lo
risveglieranno. -
Gli struzzi ripartirono, e
quando la femmina ebbe deposto
un altro uovo, si misero a
guardarlo con amore, senza
perderlo mai di vista.
Passarono così molti giorni;
quando, ormai, erano allo stremo
delle forze l'uovo incominciò a
cigolare, s'incrinò, si ruppe, e
una piccola testa di struzzo
fece capolino dal guscio.
IL GRANCHIO
Un granchio si accorse che
molti pesciolini, anziché
avventurarsi nel fiume,
preferivano aggirarsi prudenti
intorno ad un masso.
L'acqua era limpida come l'aria,
e i pesci nuotavano tranquilli
godendosi l'ombra e il sole. Il
granchio attese la notte, e
quando fu sicuro che nessuno lo
avrebbe visto, andò a
nascondersi sotto il masso. Da
quel nascondiglio, come un orco
dalla sua tana spiava i
pesciolini, e quando gli
passavano vicino li acciuffava e
li mangiava. "Non è bello ciò
che stai facendo" brontolò il
masso "Approfitti di me per
uccidere questi poveri
innocenti." Il granchio non
ascoltò nemmeno. Felice e
contento seguitava a catturare i
pesciolini trovandoli di un
sapore prelibato.
Ma un giorno, all'improvviso,
venne la piena. Il fiume si
gonfiò, investì con grande forza
il masso, che rotolò nel letto
del fiume, schiacciando il
granchio che gli stava sotto.
IL RAGNO E L'UVA
Un ragno, dopo
essere stato per molti giorni ad
osservare il movimento degli
insetti, si accorse che le
mosche accorrevano specialmente
verso un grappolo d'uva dagli
acini grossi e
dolcissimi.
- Ho capito disse fra sé.
Si arrampicò, dunque, in cima
alla vite, e di lassù, con un
filo sottile, si calò fino al
grappolo installandosi in una
celletta nascosta fra gli acini.
Da quel nascondiglio incominciò
ad assaltare, come un ladrone,
le povere mosche che cercavano
il cibo; e ne uccise molte,
perché nessuna di loro
sospettava la sua presenza.
Ma intanto venne il tempo della
vendemmia. Il contadino arrivò
nel campo colse anche quel
grappolo, e lo buttò nella
bigoncia, dove fu subito pigiato
insieme agli altri grappoli.
L'uva, così, fu il fatale
tranello per il ragno
ingannatore, che morì insieme
alle mosche ingannate.
IL FICO
C'era una
volta un fico che non aveva
frutti.
Tutti gli
passavano accanto, ma nessuno lo
guardava. A primavera spuntavano
anche a lui le foglie, ma
d'estate, quando gli altri
alberi si caricavano di frutti,
sui suoi rami non
compariva nulla.
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Mi piacerebbe
tanto esser lodato dagli uomini
- sospirava i fico. - Basterebbe
che riuscissi a fruttificare
come le altre piante.
Prova e
riprova, finalmente, un'estate,
si trovò pieno di frutti anche
lui. Il sole li fece crescere,
li gonfiò, li riempì di dolce
sapore.
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Gli uomini se
ne accorsero. Anzi, non avevano
mai visto un fico così carico di
frutti: e subito fecero a gara a
chi ne coglieva di più. Si
arrampicarono sul tronco, con i
bastoni piegarono i rami più
alti, col loro peso ne
stroncarono parecchi: tutti
volevano assaggiare quei fichi
deliziosi, e il povero fico, ben
presto, si ritrovò piegato e
rotto.
IL RAGNO E L'APE
Una mattina di primavera un'ape
operaia andava girovagando da un
fiore all'altro in cerca di
polline.
All'improvviso, uscendo da una
corolla, cascò nella rete di un
ragno.
Nascosta dietro una foglia, il
piccolo ragno si rallegrò ed
accorse.
"Sei un traditore! - gli gridò
l'ape. - Tendi le tue trappole
per uccidere chi lavora! "
Il ragno si avvicinò ancora di
più, e l'ape, voltandosi, cercò
di colpirlo sfoderando
dall'addome il lungo
pungiglione.
Ma il ragno si scansò in tempo e
le saltò addosso.
"Ape, con che diritto osi
giudicarmi? - le rispose
tenendola stretta. - Tu sei come
la frode: hai il miele in bocca
e di dietro il veleno."
IL MORSO DELLA TARANTOLA
Un contadino stava vangando il
suo campo, quando da una zolla
scappò fuori una grossa
tarantola.
"Che brutto ragno!"- esclamò il
contadino tirandosi indietro.
!Se mi tocchi ti mordo - sibilò
inferocita la tarantola. - E ti
avverto che il mio morso è
velenoso e ti farà morire tra
dolori atroci."
Il contadino la guardò e capì
subito che mentiva perché
parlava troppo.
Fece un passo avanti e la pestò
col piede scalzo dicendo:
"O vediamo un po' se mi farai
morire per davvero!"
La tarantola, schiacciata, aveva
fatto in tempo a morderlo, ma il
contadino rimase nel suo
convincimento, continuando a
pensare che le minacce di quel
ragno erano vane: e il morso,
difatti, non gli dette che un
po' di bruciore.
BIBLIOGRAFIA
In Biblioteca puoi trovare
questi libri per conoscere
meglio Leonardo da Vinci e i
suoi quadri.
Leonardo, Barina M, Giunti
Leonardo, Carriere M, De
Agostini
Leonardo, la pittura,
Pedretti C, Giunti
Leonardo, l'anatomia,
Pedretti C, Giunti
Leonardo, la Gioconda,
Pedretti C, Giunti
Leonardo, Solatino S, Giunti
La vita straordinaria di
Leonardo da Vinci, Stefani S,
Dami
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