BIBLIOARTE

Dentro....Il giocoliere di Marc Chagall

LABORATORIO ARTE, LIBRI, BAMBINI....

Quando si entra nel quadro.....quando i personaggi popolano ogni angolo dell' immagine e la parola  e il colore formano una unica nuova naturale realtà.

 

 

 

"Sono le 15 e 35!"urla una ballerina con un lungo vestito celeste.

"Dove mi trovo? E chi è quella donna?" chiesi io stupita.

Di colpo, dietro di me, spuntò un giocoliere che si divertiva a girare la sua gamba blu.

Aveva due grandi ali bianche, un cappellino verde e un orologio che guardava costantemente.

"Poverino, imprigionato da quelle radici secche, senza poter parlare, perchè così senza bocca cosa potrebbe fare?" disse un violinista bizzarro che suonava melodie tristi al povero giocoliere.

 

"Cosa gli è successo? dov'è la sua bocca?" chiesi dispiaciuta.

 

Il violinista mi rispose: "Vedi quel cavallo? Ha imprigionato la nostra regina e adesso vuole governare lui il nostro paesino! Il mio amico Paul, il giocoliere, si è opposto alla volontà del cavallo Minus ed è stato punito.

Ha un orologio per controllare quando scende la sera, perchè a quell'ora il cavallo gli permette di aprire bocca."

 

Io rimasi stupita. Mi incamminai verso una capanna perchè avevo sete e fame.

Davanti a una casa vidi una donna su una cavallo e le chiesi se poteva darmi un boccone di pane e un bicchiere d'acqua.

 

Lei, scortese, mi diede una pacca sulla spalla e mi disse: "Certo che no!".

 

Ormai era sera ed io, stanca e affamata mi sdraiai accanto ad un masso  e provai a dormire.

 

Sentii il mio nome. Era una voce rilassante e calma che mi chiamava. Mi girai di scatto e vidi il giocoliere gigante che mi fece salire sulla sua enorme mano.

"Ciao, mi dispiace di non poterti aiutare, ma farò comunque il possibile per farti sentire bene" dissi io con aria amichevole al gigante.

Lui mi fece una carezza delicata. "Vedi - mi rispose - l'unico modo per potermi aiutare è staccare un filo d'argento dalle mie ali e metterlo in corrispondenza delle lancette dell'orologio".

 

Io allora, già pronta a prendere un filo argentato, mi avviai verso il corpo del gigante buono,

Era difficile staccare quel filo, ma in mio aiuto venne la donna scortese che capì le mie intenzioni.

 

Uno, due, fatto! Avevamo staccato qul filo e giusto in tempo l'avevamo messo in corrispondenza delle lancette.

 

Il giocoliere era libero, finalmente, ma la regina no.

 

Io ero sulle spalle del giocoliere e con dei sassi riuscimmo a liberare la regina. Un'onda di arcobaleno invase tutto il paese e, per pochi minuti, un alone bianco ricoprì tutto.

 

Di colpo mi svegliai e mi chiesi: "Ma stavo sognando?"

In quel momento vidi sul letto un filo argentato.  No, non stavo sognando.

 

 

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