PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI

di  Luigi Garlando

TORNEO DI LETTURA 2010

PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI

 

Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.

L. Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, Fabbri

        Giovanni Falcone

"Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare con le gambe di altri uomini."

Occore compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana.

Il sospetto è l'anticamera della calunnia.

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.

La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.

Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.